Corporate governance, blockholder esteri e performance di impresa: una verifica empirica in Europa

Strategic Management and Corporate Governance (SIMA)

Corporate governance, blockholder esteri e performance di impresa: una verifica empirica in Europa

Elvira Tiziana La Rocca, Raffaele Staglianò, Augusto D’Amico

Gli investimenti esteri nel capitale delle imprese rappresentano un’opportunità di crescita, favorendo la capacità dell’impresa di competere nel mercato globale e, in generale, contribuendo a promuovere lo sviluppo economico del paese. La presenza di azionisti esteri, specialmente se azionisti di maggioranza (blockholder), è influenzata dalla qualità della governance in una nazione. Come evidenziato da Denis e McConnell (2003) e Shleifer e Vishny (1997), in presenza di “poor corporate governance” e debole protezione degli investitori, i problemi di opportunismo all’interno dell’impresa tendono a peggiorare e l’azionariato nelle imprese tende ad essere concentrato, proprio perché essere azionista di maggioranza permette di proteggere il proprio investimento e godere di maggiori benefici privati. Al contrario, infatti, in contesti in cui la protezione degli investitori, e in generale la governance, è migliore l’azionariato tende ad essere più diffuso, con minore incidenza dei benefici privati del controllo. In tale contesto, la prevalenza di forti blockholder esteri in contesti caratterizzati da scarsa protezione degli investitori e da mercati finanziari inefficienti, solleva una serie di quesiti.

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