TOURISM AND CULTURE MANAGEMENT 2021

Rivoluzione digitale, nuove professioni e distant workers: vincoli e opportunità per lo sviluppo turistico sostenibile dei borghi

UMBERTO MARTINI - FEDERICA BUFFA - GIACOMO ANDREANI - ALESSIA ZOPPELLETTO

Obiettivi. La pandemia connessa al Covid-19 ha amplificato la complessità che contraddistingue il settore turistico imponendo riflessioni sulle possibili scelte di sviluppo di organizzazioni, imprese e territori (OECD, 2020; UNWTO 2020a e 2020b; Sigala, 2021; Sobaih et al., 2021). All’interno di tale contesto il turismo sostenibile ha ricevuto particolare attenzione (Ioannides and Gyimóthy, 2020; Gössling et al., 2021). La ricerca di mete poco affollate, l’attenzione per spostamenti a corto raggio e l’interesse per la riscoperta di luoghi autentici ha indirizzato e rafforzato l’interesse della domanda turistica per forme di vacanza che consentono l’immersione nella natura e cultura del luogo (CST, 2020). In questo scenario trovano un’interessante opportunità di sviluppo destinazioni minori quali ad esempio, aree marginali, aree rurali e i borghi. Queste destinazioni presentano, infatti, caratteristiche che bene si conciliano con offerte di turismo sostenibile (Bramwell and Lane, 1994; Sharpley and Sharpley, 2004; Jensen, 2010). La presenza di imprese alberghiere di piccole dimensioni e di forme di ricettività legate al comparto extra-alberghiero (in primis B&B e agriturismi) e alle seconde case, favoriscono la relazione con la comunità ospitante e la conoscenza di elementi identitari ed autentici del territorio (Martini and Buffa, 2016; Ivona et al., 2021). Tali fattori rappresentano elementi dell’offerta che se adeguatamente valorizzati ed interpretati (congiuntamente alle altre risorse locali) possono diventare fattori pull di particolare importanza per la competitività del territorio.

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