Declinazione dell’Agenda 2030 a livello locale. Il contributo dei FridaysForFuture al processo di istituzionalizzazione

Responsible Consumption and Citizenship

Declinazione dell’Agenda 2030 a livello locale. Il contributo dei FridaysForFuture al processo di istituzionalizzazione

Nora Annesi, Massimo Battaglia, Patrizia Gragnani, Fabio Iraldo

Obiettivo del caso studio è presentare un processo di istituzionalizzazione dei principi di sostenibilità all’interno del quadro programmatorio e operativo comunale.

A cinque anni dalla pubblicazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e dell’Agenda 2030, diverse sono le iniziative avviate a più livelli, sia da enti pubblici che privati. Di fatto ogni settore sta avviando iniziative sulla base di un proprio disegno (Allen et al. 2018; Muff et al., 2017). Tale autonomia emerge come principale elemento di debolezza in termini di coordinamento tra settori sia in termini di pianificazione, di azione che di monitoraggio.

A livello globale, una forte spinta dal basso è arrivata da parte di Greta Thunberg e da parte del gruppo di seguaci presto creato, i FridaysForFuture (Fisher, 2019). Il gruppo, che ha coinvolto milioni di ragazzi in tutto il mondo, ha aperto una questione rimasta sospesa già dal Rapporto Brundtland (1989). Come avviare uno sviluppo che sia in grado di promettere alle nuove generazioni di godere di adeguate condizioni ambientali? Provocando un fragore del tutto inaspettato (Baatz and Voget-Kles, 2019) il movimento dei FridaysForFuture ha preso in mano la questione e ha iniziato una protesta, in alcuni casi, in grado di avviare nuovi processi di transizione verso uno scenario più sostenibile.

Nel territorio di Lucca, ed in altri contesti, il movimento ha suscitato anche nei non-attivisti un’aspettativa nei confronti delle azioni che il comune, e quindi l’istituzione, avrebbe messo in atto al fine di incontrare le richieste sempre più pressanti dei ragazzi. Il gruppo dei FFF in altre parole ha arricchito quel common-template di nuove aspettative sociali e culturali (Clemens, 1999) tipiche dell’avvio di un cambiamento a livello istituzionale.

Dal mese di marzo del 2019, il comune di Lucca ha visto radunarsi in modo continuativo circa 2000 ragazzi. Gli stessi, dopo aver ufficializzato un gruppo di rappresentanti, hanno chiesto al consiglio comunale di essere accolti per proporre precise richieste, quali: (1) dichiarazione stato di emergenza climatica (dichiarata il 4 giugno 2019), (2) definizione di un piano di azioni per contrastare il cambiamento climatico, (3) avviare un percorso di monitoraggio in grado di mostrare, ed eventualmente dimostrare, l’efficacia delle azioni previste dal piano di azioni per il cambiamento climatico.

Sottoposti a pressioni dal basso per il riconoscimento della centralità del cambiamento climatico e stimolati a livello regionale (pressione top-down) nell’avvio di processi di integrazione di sostenibilità, il comune ha deciso di avviare la definizione di un Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile in grado di incontrare le aspettative derivanti da più fronti.

Con queste premesse, attraverso un practice-based approach (Kemmis, 2010; Kostova et al., 2008), il contributo presentato spiega come la spinta di un gruppo di attivisti possa rappresentare l’innesco per un processo di transizione verso la sostenibilità che prenda a riferimento il quadro disegnato dall’Agenda 2030.

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